Tenuta Macellaro

Tenuta Macellaro di Ciro Macellaro nasce nel 2011 a Postiglione, un paesino del Parco Nazionale del Cilento, a metà tra i Monti Alburni e le limpide acque del fiume Calore. Furono gli esuli di Paestum a scegliere quest’area geografica, arroccata tra gli Alburni, per sfuggire agli attacchi dei Saraceni e dei pirati turchi.

Giuseppe Antonini, Barone di San Biase, nel 1745 in “La Lucania” scrive “Postiglione, luogo che per vedute e per l’aria non ha chi l’eguali…” 

Infatti, Postiglione ha rappresentato sempre un luogo privilegiato per l’osservazione del territorio fino al mare, al punto da esser soprannominato “il Balcone degli Alburni“.

Anni 50
la storia

Negli anni ‘50 mio nonno, Ciro Macellaro, avvia una piccola attività agricola-zootecnica a conduzione familiare.

2010
la vigna

Nel 2010, io, Ciro Macellaro, inizio a realizzare il mio progetto di Tenuta: un impianto vitato di 7 ettari.

2011
la tenuta

Nel 2011 nasce Tenuta Macellaro.

2013
Ripaudo

Nel 2013 abbiamo imbottigliato il Ripaudo Paestum Igt, il nostro bianco 70% Fiano e saldo di Falanghina, per un totale di  appena tremila bottiglie!

Io sono un Macellaro

Io sono Ciro
e lei Carolina,
mia moglie.

Io sono un Macellaro, ho ereditato la terra e la passione di mio padre per il vino e sono un enologo; lei ha sposato me e la mia vigna.
Poi ho scoperto che ha un “naso” migliore del mio e delle intuizioni che hanno dato nuovi sapori al nostro vino.

Questo è quello che sentirete all’assaggio:
trasparenza, profumo di complicità, sapido ingegno.
Amore.

Il vino si fa in vigna

L’azienda si estende su una superficie totale di 12 ettari, di cui 7 sono dedicati alle vigne, coltivate utilizzando i canoni dell’agricoltura biologica, per rispettare in primis la terra, ma anche il suo frutto.

Le vigne sono coltivate su un terreno di natura vulcanica, carsica limoso/argilloso con sistema di allevamento a spalliera, su un altopiano che dolcemente degrada verso il fiume Calore e la fertile piana di Paestum, un luogo che garantisce condizioni pedoclimatiche ottimali per favorire una viticoltura pregiata.

“Come dico sempre, il vino si fa in vigna”.

Il suolo

Il suolo è la componente chiave del terroir che permette di realizzare vini di qualità.

In particolare, i suoli vulcanici sono ricchi di sostanze nutritive e benefiche che vengono assorbite dalla vite, come fosforo, magnesio, silice e lapilli di magma, tutti elementi che conferiscono al vino un sapore intenso, strutturato e un’ottima componente tannica.

“Per la produzione dei miei vini ho deciso di valorizzare i vitigni autoctoni.”

I sette ettari di terreno sono suddivisi in tre ettari di uva bianca, due di Fiano e uno di Falanghina; due ettari equamente ripartiti tra Aglianico e Montepulciano, due ettari dedicati al vitigno dell’Aglianicone.